Toscana e bellezza, connubio immediato. È un luogo comune parlare della dolcezza e della grazia dei suoi paesaggi. Le valli intorno a Firenze, nel Pistoiese, in Lucchesia e altrove, con i loro giochi d'olivi chiari e di cipressi scuri creano una veste incantevole che sa di pittura e di prospettiva artistica, Pure, ad osservarla bene, la dolcezza non è la più intima caratteristica della terra toscana, come invece dell'Umbria. Anche nelle parti più amene, quali la valle del Mugello ed il Chianti, sotto l'involucro grazioso si scopre una precisione, una purezza di contorni, uno scarno rigore di disegno: mentre l'occhio si incanta sulla dolcezza delle prime apparenze scivola dentro l'animo una lezione più severa. La bellezza toscana è una bellezza di rigore, di perfezione, talvolta di ascetismo sotto l'aspetto della grazia. (Guido Piovene)
La Val di Cecina ha il suo occhio in alto a Volterra, da dove partono strade e panorami che si fermano sulle colline antistanti il mare; dove gli Etruschi si fermarono e lasciarono tracce affascinanti. Da colle a colle quello che si coglie di questo territorio è un’armonia vasta e quasi indisturbata che si può penetrare percorrendo strade secondarie e attraversando borghi ancora intatti per trovare punti di vista sempre nuovi e sorprendenti. Caratterizza questo territorio anche la vita contadina e dei pastori che si respira per le lande desolate che contornano Volterra e che lascia spazio a oliveti e vigneti quanto più ci si muove verso il mare e cambia la geologia dei terreni. La Val di Cecina è anche territorio di boschi preservati perché impenetrabili e che le Riserve provinciali di Berignone, Tatti e Monterufoli tutelano come un patrimonio di grande rilevanza naturalistica e ambientale.
E' il tratto di costa da Livorno e Piombino che completa e dà origine alle vallate del Cecina e del Cornia tracciando una linea di grande interesse artistico e naturale attraverso località come Castiglioncello, Cecina, Marina di Castagneto, Bibbona, Rosignano Marittimo e i comuni dell'entroterra, ovvero Collesalvetti, Sassetta, Suvereto e Campiglia Marittima. E’ la presenza della pineta e della vegetazione tipica della macchia mediterranea insieme a tracce di lavorazione mineraria che ci spingono verso l’interno a raccontarci di un passato rigoglioso che ha in Populonia il suo apice. Oggi la Costa degli Etruschi è rappresentata anche da Bolgheri e dai suoi famosi vini, percorrere la strada del vino è un’esperienza indimenticabile.
L’ultimo spicchio meridionale della Costa degli Etruschi, e’ doverosamente una meta slow. Ancora lontana dai grandi flussi turistici, si propone al viaggiatore con innumerevoli itinerari in cui si mescolano: natura, cultura, storia e vacanza attiva unite trasversalmente da sapori, tradizioni e modernità di questo territorio. Abitata sin dall’epoca Etrusca rappresenta un patrimonio straordinario di testimonianze ambientali e culturali, in gran parte racchiuse nel sistema dei Parchi della Val di Cornia. Una fitta rete di itinerari unisce mare e collina, storia e natura, archeologia e attività pratiche per andare a scoprire una terra che ama raccontarsi: natura con paesaggi di grande bellezza, boschi, terme, mare, spiagge, siti di interesse minerario, archeologico, storico.
Fra Pontedera e Volterra, esiste una campagna fatta da dolci colline punteggiate da borghi e ville, intervallate da modesti e suggestivi corsi d'acqua e dal fiume Era che da Volterra nei pressi del monte Voltraio arriva fino a Pontedera per gettarsi nell'Arno.
La campagna è lavorata con cura, con gli alberi da frutta che imperano in pianura, le colline rivestite da oliveti e filari di viti e i boschi da cui emergono inaspettate fortezza come la Rocca di Pietracassia.
Da Peccioli a Ghizzano, da Lajatico a Legoli, l'arte contemporanea è un interessante elemento di sorpresa che emerge tra le vie dei paesi e non solo.
Un territorio sorprendente per le ville dagli incantevoli giardini dove nobili pisani e fiorentini si rifugiavano per fuggire dalle città, borghi affascinanti nella loro diversità come come Palaia con la pieve romanico gotica di San Martino, Villa Saletta la tenuta della famiglia Ricciardi, Casciana con le acque termali, Lari col magnifico castello, Chianni con la sua particolarissima piazzetta trapezoidale. La vocazione vinicola emerge a Terricciola, Morrona, Montefoscoli, quella artistica e musicale a Peccioli e a Lajatico con il teatro del silenzio di Bocelli.
Le colline costiere che formano la dorsale che corre dalla zona di Collesalvetti fino a Casale Marittimo costituicono una sorta di tracciato unico scomposto in due parti: le Colline livornesi percorribili con un itinerario di 40 km che parte dal Cisternino di Pian di Rota a Livorno e seguendo le arcate dell'acquedotto Leopoldino, attraversa Valle Benedetta, la valle del Chioma, Nibbiaia, Monte Carvoli, Pian dei Lupi, Poggio Pelato, le cave dell'Acquabona, Rosignano Marittimo e si conclude alle Badie; le Colline Marittime tra Santa Luce a Casale Marittimo costituiscono il Polo Ambientale della “Bassa Val di Cecina” e comprendono il territorio dei comuni di Castellina Marittima, Riparbella, Guardistallo, Montescudaio, questi rilievi circondano il basso corso del fiume Cecina e includono tre aree protette: il Lago di Santa Luce, Il Giardino-Belora-Fiume Cecina ed il fiume Cecina.
La bellezza paesaggistica di queste colline è legata alla presenza costante del mare sullo sfondo ed alla ricchezza e varietà dell'ambiente agricolo e boschivo.
Le Colline Metallifere fanno capo ad un’area prevalentemente collinare, con alcuni rilievi che, seppur di poco, superano i 1000 metri di quota: le Cornate di Gerfalco; in quest'area definita Maremma settentrioanle sono inclusi i territori di Follonica Gavoranno, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo, Roccastrada e Scarlino, i fiumi Farma e Merse, le spiagge tra Follonica e Punta Ala inclusa la perla di Cala Violina, l'area delle biancane legata ai fenomeni geotermici.
Il patrimonio minerario e ambientale che dà identita a questo territorio è quello minerario; le mineralizzazioni di rame, piombo, argento, allume, pirite, lignite sono sfruttati da millenni e gli impianti per l'attività estrattiva o ciò che rimane di miniere e gallerie concorrono a creare insieme ai musei una testimonianza tangibile della storia della metallurgia e dell'organizzazione del lavoro.
Fra orti, giardini e ulivi regolati dall’arte amabile del potare, si snodano sui colli vie così in pace che sembrano dimenticate, dove si procede fra meravigliose scoperte di cose sempre uguali e sempre impreviste. (Bino Samminiatelli sul Chianti)
Il Chianti è il risultato dell’opera degli uomini che, abilmente, con maestria lo hanno plasmato. La ruralità si rispecchia nel suo prodotto più famoso, il vino che non può prescindere dal suo territorio; "addomesticato” da secoli con maestria dalla cultura contadina sapiente e rispettosa, possiede l'armonia composta da muretti a secco, siepi, alberature, strade, costruzioni rurali. Il Chianti è anche nei villaggi e toponimi etruschi e romani che hanno dato luogo a borghi fortificati; nelle grandi pievi in calcare alberese in aperta campagna, nei castelli delle ricche famiglie di mercanti che costruirono ville e poderi per i contadini.
Il nome Chianti pare derivare da“clangor” (rumore) che ricorda i suoni delle trombe e il frastuono che echeggiavano nelle foreste durante le battute di caccia; sono i boschi del territorio l'altra saliente caratteristica del paesaggio;appena si mette piede in questa campagna si percepisce il suo abbraccio ospitale accompagnato alla responsabilità morale verso di esso.
Il Parco artistico, naturale e culturale della Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanità, è una delle realtà paesaggistiche più straordinarie al mondo, plasmato dall’uomo che nei secoli ne ha fatto una composizione quasi perfetta di linee, forme, strade, alberi, poderi, lande desertiche e campi ondeggianti, di vigneti e oliveti che sono continua armonia.
La luce che si muove in questi spazi sconfinati è eccezionale in qualsiasi stagione e dai vasti orizzonti di questa terra emergono con una fisionomia inconfondibile i borghi e le rocche che sorvegliano dall’alto la via Francigena e le vie dei traffici e dei commerci che hanno reso questa terra di passaggio ricca in maniera straordinaria. Accanto alla Val d'Orcia si trovano la Val d'Arbia e Le Crete della zona di Asciano, note in passato come Deserto di Accona perchè la zona era brulla e desolata con calanchi, biancane (i piccoli cocuzzoli mammellonari), oggi colline coltivate a cereali, con in cima un cipresso o un albero solitario ricche di fascino.
Qui l’artista francese Jean Paul Philippe nel 1993 realizzò l’opera “Le site transitoire” che porta fascino e magia dove già ce n’è in abbondanza.
La Val d'Elsa è una terra di passaggio, un crocevia di uomini e genti, un luogo autentico, un compendio della Toscanità. Il passaggio della Via Francigena ha sicuramente contribuito al suo sviluppo: San Gimignano, in primis dal medievo ha avviato la sua via verso il bello dell'arte in assoluto, Monteriggioni il baluardo turrito ricordato da Dante nell'Inferno, Poggibonsi centro di traffici e scambi con l'imponente e nascosta fortezza medicea, Colle Val d'Elsa cittadina operosa dove sin dal medioevo con il vetro e a seguire col cristallo ha dato il via a pregevoli industrie e lavorazioni ancora oggi tra le più importanti al mondo; più tagliate fuori dalle rotte principali, Casole d'Elsa e Radicondoli possiedono architetture modeste ma di grande attrattiva ed una spiccata ruralità.
La Val d'Elsa stupisce anche nelle inaspettate forme dell'arte contemporanea che si innestano su un paesaggio "artefatto" accrescendone ulteriormente la bellezza. E' quello che è successo a partire da San Gimignano dove l'associazione Arte all'Arte ha installato una quindicina di opere di artisti internazionali su tutto il territorio e andarle a trovare può essere un'ulteriore motivazione di viaggio.
Due territori da esplorare uniti dalla presenza di fiori e frutti particolarissimi: le camelie e gli agrumi.
In Valdinievole c'è una terra che “è una specie di sospesa meraviglia” tra Buggiano, Massa e Cozzile, Uzzano e Chiesina Uzzanese.
A Buggiano Castello ogni due anni si svolge una manifestazione "Campagna dentro le mura" ed il borgo medievale si anima e ci mostra tutti i suoi tesori nascosti, luoghi segreti, un intreccio di mura e di fragranze: i giardini degli Agrumi, ognuno caratterizzato da un nome suggestivo. La coltivazione degli agrumi qui ha infatti trovato un suo habitat grazie al particolarissimo clima temperato e protetto di una zona un tempo palustre
A Sant'Andrea di Compito nel comune di Capannori si svolge ogni anno a marzo la manifestazione dedicata alle camelie. Nei parchi delle antiche ville fin dalla prima metà dell'ottocento, si coltivavano numerose varietà di camelia japonica ed in questa occasione i giardini ed il camelieto con oltre un migliaio di specie diverse, anche secolari, sono aperti al pubblico per poterle ammirare.
Valicare i Monti Pisani significa passare dal territorio di Pisa a quello di Lucca, significa passare attraverso una delle formazioni montuose più antiche d'Italia la cui variabilità nel paesaggio vegetale è il frutto del connubio fra il lungo svolgersi degli eventi naturali con una plurisecolare azione umana.
Tutta la zona è ricca di sorgenti e di grotte scavate nel calcare; I monti sono da sempre stati apprezzati per i loro uliveti, i frutti della natura ed il loro mite clima, e poi ci sono vari ritrovamenti archeologici che testimoniano insediamenti romani ed etruschi.
Per il tipo di esposizione NE-SW hanno una grande varietà di habitat e le presenze floristiche sono rilevanti, un ANPIL ne tutela alcune zone.
Tra i centri principali ci sono sicuramente Calci con la
magnifica certosa ed il museo di storia naturale, San Giuliano Terme, Vicopisano, Buti, Ripafratta, Molina di Quosa, Eremi e spelonche, torri e anfratti che invitano alla scoperta.
Se c'è qualcosa di imperdibile, oltre a Firenze, è proprio camminare per le sue colline e percorrendo l'anello del Rinascimento si ha la possibilità, seguendo un percorso ad anello di 170 km di godere di infinita bellezza ed armonia mirando la possente Cupola di Santa Maria del Fiore che appare improvvisamente tra un olivo e un cipresso, tra una villa ed una chiesa, lasciando senza fiato.
La cupole è Talmente “[…] ampla da coprire con sua ombra tutti e’ popoli toscani[…] diceva Leon Battista Alberti, un capolavoro di 45,5 metri di diametro capace di resistere al passare dei secoli e che, ancora oggi, incanta migliaia di turisti che la ammirano sia da vicino che da lontano. Da Calenzano parte l'anello che abbraccia Firenze e la sua conca passando per Santa Brigida, Pontassieve, Rosano, Montecucco, Impruneta, La Certosa, Signa, Bisenzio, attraversando zone d’importanza paesaggistico – culturale come boschi, campi coltivati, castelli, mura antiche, strade romane e vecchi monasteri, ville e giardini.
Il Montalbano reso celebre dai dipinti di Leonardo si caratterizza per l'incredibile estensione di colture terrazzate di vigne, frutteti e olivi delimitate da muretti a secco costruiti in epoche passate tanto da parlare di "campagna giardino".
L'abbondanza di acqua ha fatto si che venissero costruiti moltissimi mulini, se ne contano circa 40, molti ancora visibili. Affascinante presenza nei boschi è il Muro Reale del Barco Mediceo lungo circa 50 km, serviva a delimitare la riserva di caccia della famiglia fiorentina che qui veniva a cacciare con personaggi della nobiltà italiana ed europea. Ben 5 sono le ville medicee, capolavori architettonici: Villa di Cerreto Guidi, Villa di Artimino, Villa di Poggio a Caiano, la Villa Medicea di Montevettolini e Villa La Magia a Quarrata. Vinci e la casa di Leonardo sono il punto di ingresso per esplorare le colline e per raggiungere la monumentale quercia di Faltognano.
Montepulciano è la città che segna lo spartiacque tra la Val d'Orcia e la Val di Chiana, un avamposto verso i possedimenti senesi e pontifici che porta i segni dell'appartenenza a Firenze nel suo sviluppo rinascimentale voluto da Poliziano per la sua città natale. Insieme ad essa altre cittadine illustri come San Casciano dei Bagni, Chiusi, Cetona, Sarteano, Trequanda rendono la Val di Chiana un territorio ricchissimo. Nel suo paesaggio si riconoscono degli elementi unici come la strada della Foce immortalata in tanti spot pubblicitari che l'americana Iris Origo volle fosse realizzata come compendio del paesaggio toscano; abbondano anche le acque termali a Chianciano Terme e San Casciano dei Bagni considerate tra le più belle località termali al mondo. Le acque si ritrovano anche nelle aree umide dei laghi di Chiusi e Montepulciano ed ancora nell'intricato acquedotto etrusco, nelle cisterne romane, nelle fontane e nei pozzi dei centri storici.
Dal Monte Amiata, passando per le città del tufo e le vie cave di Sorana e Sovana si arriva attraverso piane coltivate e pascoli alla costa del Parco dell'Uccellina e del promontorio dell'Argentario.
Il Parco Naturale della Maremma istituito nel 1975 rappresenta uno dei pochi luoghi dove l'ambiente litoraneo è rimasto intatto; varietà di ecosistemi: zone umide, pinete, immense dune e macchia mediterranea dove trovano riparo molti animali e testimonianze del passato come l'abbazia di San Rabano ed il sistema delle torri costiere, ne fanno un'area meravigliosa.
L'Argentario è lo splendido promontorio circondato dal mare e collegato alla costa dai tomboli della Giannella, della Feniglia, e da un istmo artificiale che corrisponde alla diga di Orbetello. Porto Santo Stefano e Porto Ercole antichi suggestivi borghi di pescatori ci consentono di restare appagati sia sul fronte interno che su quello del mare.
Il profumo di Capraia lo si sente già avvicinandosi con la nave all’isola, d’estate si coglie il profumo del cisto marino; quello del mirto, del rosmarino e delle altre piante della macchia ci avvolgeranno percorrendo i suoi sentieri. E’ un dominio incontrastato della più vera natura mediterranea e si percepisce un intenso senso di selvaticità. Gli incontri con la fauna sono frequenti in questo aspro territorio vulcanico colonizzato da garighe e macchia mediterranea, coste quasi totalmente incontaminate, quelle orientali più dolci, quelle occidentali irte e a picco con grotte e fenomeni erosivi spettacolari, monti in miniatura con creste e anfratti da dove si godono panorami eccezionali sul Tirreno e sulle isole di Corsica, Sardegna, Elba, Gorgona, fino alle Alpi Apuane; spiagge, vette e luoghi come lo Stagnone e Cala rossa di forte attrazione ed interesse.
Se l’Elba ha il cuore di ferro, il Giglio ce l’ha di granito. L’isola è collocata di fronte al promontorio dell'Argentario e per la sua posizione geografica "strategica" ebbe una storia avventurosa e contesa. Il suo nome deriva dalla latinizzazione del vocabolo greco “aigilion”, capra: isola delle capre. L’uomo nel tempo ha quasi completamente cancellato le leccete e ovunque prevale la macchia bassa mediterranea caratterizzata dal cisto e da altre essenze profumatissime. I fari a nord e a sud dell’isola e quello della Vaccareccia saranno i nostri punti di riferimento, percorrendo sentieri e vecchie mulattiere che gli abitanti usavano per spostarsi da una parte all’altra dell’isola. Della storia agricola passata rimangono i caratteristici palmenti, piccole costruzioni rurali dette capannelli dai gigliesi ed utilizzati per la spremitura dell’uva.
L’Elba, narra la leggenda, è una delle sette perle scivolate in mare dalla collana di Afrodite mentre nasceva emergendo dalle onde. Una perla colorata, cangiante e di grande valore naturalistico e ambientale, riconosciuta con l’istituzione, nel 1996, del Parco Nazionale. Le ampie vedute che si colgono dalle creste battute dal vento sono sempre regali straordinari; muovendosi lungo strade e sentieri che si inerpicano per i colli profumati di macchia mediterranea e tra i terrazzamenti è possibile raggiungere santuari, eremi, piccoli borghi, fortezze e miniere.
Le vigne, gli ulivi, gli orti, le cave di granito sono un mosaico di antichi saperi da scovare e che vi lasceranno il desiderio di tornare.
ASSOCIATA AIGAE
ASSOCIAZIONE ITALIANA GUIDE AMBIENTALI ESCURSIONISTICHE