Viaggi in Italia, trekking lungo cammini, e vie che in Italia fioriscono sempre più numerosi da nord a sud.
La Grande traversata elbana è la spina dorsale che attraversa tutta l’isola, da est a ovest diramandosi poi a nord e a sud in prossimità del Monte Capanne.
Percorrendo questo magnifico sentiero possiamo conoscere tutti gli ambienti dell’isola e godere delle fioriture straordinariamente colorate di questo periodo dell’anno che si sposano con le rocce variegate e variamente mineralizzate che hanno determinato da sempre la storia estrattiva dell’isola e parte del suo aspetto attuale.
E’ un trekking grandioso che percorreremo in 4 giorni, si svolge per lo più su crinale e, oltre ad offrire continui affacci su tutti i versanti dell’isola, il continente, le altre isole dell’arcipelago e la Corsica, permette di raggiungere i centri abitati dell’isola ed entrare in contatto con la realtà del posto....(maggiori info GTE settembre2020)
Fra orti, giardini e ulivi regolati dall’arte amabile del potare, si snodano sui colli vie così in pace che sembrano dimenticate, dove si procede fra meravigliose scoperte di cose sempre uguali e sempre impreviste. (Bino Samminiatelli sul Chianti)
Un Chianti d’autunno nei giorni di ottobre in cui le foglie colorate indugiano ancora sulle viti, le linee dei filari disegnano incantevoli geometrie sulle colline lasciando intravedere il colore del terreno che va a completare quadri di grande bellezza. Visitare borghi e curiosare tra i poderi, le fattorie, le pievi nascoste sarà l’aspetto frenetico che muove i nostri passi per cogliere l’autentica bellezza di questi luoghi.
Il Chianti è il risultato dell’opera degli uomini che, abilmente, con maestria lo hanno plasmato (maggiori info)
E’ il percorso che valica l’Appennino Tosco Emiliano e che in 130km ci porta da Piazza Maggiore a Bologna a Piazza della Signoria a Firenze nella natura, la storia, la cultura e le tradizioni di una terra che vive.
La Via degli Dei è un itinerario tracciato negli anni 90 da un gruppo di escursionisti bolognesi che cercavano un modo di andare da Bologna a Firenze evitando le principali vie di comunicazione. Nel far questo hanno cercato di seguire il percorso più comodo e diretto che valica il Passo della Futa e che ricalca il tracciato della Via Flaminia Militare, strada romana transappenninica costruita nel 187 a.C. e che doveva collegare Bologna con Arezzo. La Via Flaminia in parte si sovrappone alla via etrusca che collegava Fiesole con Felsina (Bologna); rimasta nascosta per anni, sommersa dalla vegetazione, ha mantenuto incredibilmente intatto, diversi tratti della sua pavimentazione. (maggiori info)
“...Fetta d'anguria, amuleto, mezzaluna cristiana incurvata sul mare che essa domina con tutti i suoi santuari appesi come lampadari..” Valery Larbaud , “ex voto san Zorzo”
La bellezza di questa parte di Liguria tra Sestri Levante e Rio Maggiore, è il continuo mutamento che si coglie in questa verticalità schiacciata, compattata, che ti fa vedere solo un lato, e per vedere l’atro devi scavalcare, cambiare completamente posizione, non basta ruotare lo sguardo. Questo lo vediamo nei borghi stampati come una cartolina e quando si percorrono i sentieri si continua a percepire questo “schiacciamento”, questa necessità di muoversi con cautela, per non precipitare nell’immenso blu....(maggiori info)
......vertiginosa meraviglia....
Con il lago di Garda ho un legame affettivo che dura da una vita, è questa la ragione che mi ha spinto a farvi conoscere questa parte del lago, dove il parco alto Garda Bresciano istituito nel 1989 è la riprova del patrimonio naturalistico qui celato.
Tremosine è un verde altopiano disseminato di minuscole frazioni, da un lato tagliato a picco sul lago con abbacinanti falesie dallo spiccato carattere mediterraneo, dall’altro contornato da una selvaggia regione montuosa, ricoperta da fitti boschi di abeti e faggi. Di fronte, al di là del lago, l’imponenza del Monte Baldo. Per arrivare a Tremosine si deve percorrere “la strada nella forra”, un capolavoro di ingegneria stradale, opera epica e coraggiosa .. (maggiori info)
Un trekking sull’isola dal cuore di granito, tra ultimi bagni estivi e profumo di mosto
Se l’Elba ha il cuore di ferro, il Giglio ce l’ha di granito. L’isola è collocata di fronte al promontorio dell'Argentario e per la sua posizione geografica "strategica" ebbe una storia avventurosa e contesa. Già abitata all'Età della Pietra, poi dagli Etruschi che ne fecero pare un avamposto militare, fu sotto il dominio romano che ebbe il momento di maggiore splendore. Il suo nome deriva dalla latinizzazione del vocabolo greco “aigilion”, capra: isola delle capre, sulla quale prevale la macchia bassa mediterranea caratterizzata dal cisto e da altre essenze profumatissime...
Fra orti, giardini e ulivi regolati dall’arte amabile del potare, si snodano sui colli vie così in pace che sembrano dimenticate, dove si procede fra meravigliose scoperte di cose sempre uguali e sempre impreviste. (Bino Samminiatelli sul Chianti)
Un Chianti d’autunno nei giorni di ottobre in cui le foglie colorate indugiano ancora sulle viti, le linee dei filari disegnano incantevoli geometrie sulle colline lasciando intravedere il colore
del terreno che va a completare quadri di grande bellezza. Visitare borghi e curiosare tra i poderi, le fattorie, le pievi nascoste sarà l’aspetto frenetico che muove i nostri passi per cogliere
l’autentica bellezza di questi luoghi...(maggiori info)
Il profumo di Capraia lo si sente già avvicinandosi con la nave all’isola, d’estate si coglie il profumo del cisto marino; quello del mirto, del rosmarino e delle altre piante della macchia ci avvolgeranno percorrendo i suoi sentieri.
E’ un dominio incontrastato della più vera natura mediterranea, sui sentieri lungo la costa come in quelli dell’interno si percepisce un intenso senso di selvaticità. Qui è possibile fare incontri con flora e fauna affascinanti ed una serie di scenari suggestivi e selvaggi....(maggiori info)
Cresce l’emozione e l’attesa in queste ultime tappe verso San Pietro.
Il percorso è ricco in ogni sua parte e ci faremo gli occhi sia nel visitare le cittadine dove dormiremo che nello scoprire angoli, chiese, monumenti sparsi ed una natura rigogliosa lungo il percorso; le tappe cercano di evitare il più possibile le strade trafficate e ci fanno attraversare aree protette come il parco della Valle del Treja con le famose cascate di Monte Gelato, la Riserva dell’Insughereta, il parco di Veio; la campagna romana ci accompagna nel nostro peregrinare e ci regala scorci poetici; pacata e viva ha una sua piacevolezza. ...
ASSOCIATA AIGAE
ASSOCIAZIONE ITALIANA GUIDE AMBIENTALI ESCURSIONISTICHE